Venerdi sera, alle 17.50, sono anch’io seduta ad uno dei tanti tavolini della piazza, con un bicchiere di vino.
Mancano dieci minuti al coprifuoco, e poche ore all’inizio di un nuovo lockdown.
Le persone si salutano e salutano il loro fiume, a cui la città dove vivo è così legata.
Mi osservo in questo comportamento irrazionale.
In poche ore il mio linguaggio appoggia una nuova narrazione, per cui parlo di “primo lockdown”, permettendomi di adattarmi al secondo, ed orientare la mia mente ad una proiezione di serialità.
Mi osservo in questo comportamento adattivo razionale.
Come tanti, oscillo.
La pressione del processo in atto polarizza i vissuti, esacerba le reazioni emotive, appiattisce il confronto, radicalizza le opinioni. Ci stiamo sfinendo, di dibattiti e di incertezza.
Instupiditi, sposiamo l’istanza della rabbia, della paura o dell’enfatico ottimismo, in cerca di un finale pronto all’uso.
Andando oltre il pendolo di ossessione e negazione, non possiamo che fare i conti con quello che sta accadendo.
O almeno provarci.
Ho trovato in questo testo un metodo di riflessione che mi ha aiutato.
Morin, filosofo e sociologo, pensatore contemporaneo, non ha bisogno di presentazioni.
Eppure inizia il suo breve saggio con un preambolo,“Cent’anni di vicissitudini”, sulle crisi che ha personalmente attraversato nel corso della sua esistenza.
Una vita individuale e sociale di morti e rinascite, di fine del mondo in fine del mondo, in un perenne rigenerarsi.
Morin ci dice che “la megacrisi provocata dal coronavirus è il sintomo brutale della crisi della vita terrestre (ecologica), di una crisi dell’umanità, che è essa stessa una crisi della modernità, una crisi dello sviluppo tecnico, economico, industriale, una crisi del paradigma fondamentale che ha organizzato e imposto tutte le forze ormai scatenate in una corsa verso l’abisso.”
Ci porta quindi alla necessità di un pensiero relativo a ciò che è oggi l’”homo complexus”, fatto e frutto di contraddizioni, e fonda la propria visione su un umanesimo rigenerato, che “riconosce la nostra animalità ed il nostro legame ombelicale con la natura, ma riconosce anche la nostra specificità spirituale e culturale…..” e porta ad una visione politica che tenga conto delle “ambiguità, delle instabilità e delle versatilità umane”.
Il saggio propone delle aree di riflessione, “le 15 lezioni”, (le nostre esistenze, il pianeta, l’economia, la medicina, le politiche migratorie…), evidenzia l’impatto della crisi e propone delle vie per “cambiare strada”.
Propone un’ impresa complessa, un salto di paradigma, a partire dal “vero realismo” che richiede intervento su tutti i campi, in tutto il pianeta, contemporaneamente, con l’assunzione delle polarità, delle individualità e dell’unità.
“Il vero realismo del 2020 non consiste nel ritornare all’apparente normalità di prima, ma nel riformare la politica, lo stato, la civiltà, “cerca di cogliere le possibilità di utilizzare e modificare i processi trasformativi del presente”, “il vero realismo sa che l’improbabile è possibile e che la cosa più importante e frequente è il sopraggiungere dell’inatteso nel reale”.
L’esito ha ricadute concrete, operative ed il testo propone indicazioni relative alle politiche economiche, del lavoro, agricole, energetiche….
Dice Morin “la politica non può creare la felicità individuale, può e deve eliminare le cause pubbliche dell’infelicità (guerra, fame, persecuzioni), può favorire e facilitare la possibilità per ciascuno di vivere poeticamente, cioè nella realizzazione di sé e in comunione”.
Tra le altre cose, elenca gli “imperativi della riforma personale”:
*conoscere secondo la conoscenza complessa che collega i problemi fondamentali e globali
*pensare secondo la ragione sensibile, che pratica la dialettica permanente ragione/passione
*agire secondo il principale imperativo etico di responsabilità/solidarietà
*vivere secondo il bisogno poetico d’amore, di comunione e di incanto estetico.
“Ciascuno fa parte di questa avventura inaudita, all’interno della stessa avventura inaudita dell’universo.
Noi partecipiamo a questo insondabile, a questo incompiuto così fortemente intessuto di sogni, di dolore, di gioia e d’incertezza, che è in noi come noi siamo in esso.”
CAMBIAMO STRADA – Le quindici lezioni del coronavirus. Edgar Morin, Raffaello Cortina Editore, 2020
È segnalato in Arkani Segnali perché c’è bisogno di uno sguardo ampio e poetico sulla brutalità di questa crisi, catalizzata dalla diffusione del coronavirus.
È segnalato per: tutti quelli che hanno a cuore se stessi, l’umanità ed il pianeta cui appartengono
Ho scelto questo foto perché è un momento vissuto poeticamente, il giovedì 5 novembre 2020.
Cristina Busi
fonte: Arka Associazione
KEEP READINGL’arte per me è sempre stata una grande risorsa, un toccasana. Mi ha calmata in momenti di tensione, mi ha fatto esprimere quando le parole non uscivano e mi ha fatto respirare quando mancava l’aria, portandomi in mondi fantastici. Il disegno mi ha accompagnato a lungo nella mia crescita personale.
In generale, mi piace provare, toccare con mano, sperimentare varie cose costruendo, usando materiali. C’è un fluire tra la materia e me e divento un tutt’uno con quel materiale, mi immergo in quel momento totalmente, con tutti i sensi e non è detto che il risultato sia “un’opera” e poco mi importa.
È proprio tutto il viaggio che faccio, passando da uno stato all’altro, perdermi per poi ritrovarmi, osservando, permettendomi di stare nel processo, apprezzando ogni momento e alla fine sentirmi rilassata, in equilibrio con me e con ciò che mi sta attorno.
Prima di tutto il viaggio lo faccio per me, una mia ricerca, non “creo” per far vedere agli altri. Per anni non ho detto che disegnavo, poi pian piano ho iniziato a condividere e a mostrare qualcosa. È principalmente un mio percorso interno, la mia “cura” e per questo per me l’arte è una risorsa.
Al di là della mia passione, mi piace leggere molto sulla creatività e sull’espressione creativa. Ho spaziato molto come crescita personale alla scoperta di varie modalità di essere creativi: la maschera neutra nel teatro, il percorso di clown, entrambi forme di espressione “artistica corporea”. Successivamente pittura e poesia, passando per il collage e i mandala. Ho anche partecipato a corsi di djembé e mi sono costruita il mio tamburo sciamanico. L’arte per me è tutto ciò che emoziona, ciò che aiuta a crescere e ciò che amplia la visione.
Negli anni ho avuto la possibilità di fare volontariato con bambini, adolescenti e anche adulti e ho potuto condurre piccoli laboratori esperienziali creativi o, all’interno degli incontri individuali, piccoli momenti di espressione di sé attraverso il colore o altre forme creative. Mi meraviglia sempre l’effetto che questa modalità ha sulle persone, come una persona che è trattenuta nel parlare in gruppo, attraverso il disegno o le metafore riesce ad aprirsi e raccontare le sue idee. Vedere questo processo di crescita nelle persone, mi stupisce sempre e le loro “creazioni” diventano per me opere inestimabili proprio perché osservo con curiosità il processo che hanno attivato, le riflessioni che sono emerse dentro loro e che mi fanno sempre l’effetto WOW!!!
Provo infinita gratitudine per me che continuo a ricercare modi per praticare questa mia passione e sono grata anche alle persone che mi fanno entrare nei loro mondi. Questo mio essere curiosa e ricercatrice mi ha portato ad aprirmi sempre di più, a essere disponibile alle relazioni, a condividere la bellezza, a cambiare punti di vista e ad ampliare il mio modo di vedere e crescere.
Nella mia ricerca ho trovato questo libro e mi è piaciuto molto perché affronta l’arte in modo diverso, cioè attraverso delle parole chiave, partendo dal mondo contemporaneo. Quindi diventa un vero e proprio viaggio, che tocca vari movimenti, protagonisti, simboli e rappresentazioni in veste teorica; le tante illustrazioni rendono il viaggio leggero e i laboratori esperienziali citati diventano un qualcosa di pratico da utilizzare sia per se stessi e anche con le altre persone.
Un libro che può essere letto consecutivamente e sfogliato per estrapolare solo la parola di interesse. Il fatto che ci siano anche tante foto di laboratori di bambini lo rende pratico e concreto anche per genitori e professionisti che lavorano con bambini.
All’inizio ho letto solo alcune parole, poi, siccome lo trovavo veramente molto ben fatto, l’ho letto tutto. Mi ha dato molti spunti per alcuni laboratori e mi ha fatto venire anche altre idee adattando le proposte lette. Ho anche potuto riflettere su alcuni concetti e idee che gli autori presentavano e confrontarli con le mie riflessioni.
Questo libro mi ha dato molto, ho apprezzato la professionalità degli autori che hanno prodotto un testo stimolante su più piani. Lo consiglio veramente a chi è appassionato di “arte” e che la usa nella propria professione.
ARTE PER CRESCERE. Paola Ciarcià e Marco Dallari, Edizioni Artebambini, 2016.
È segnalato in ArKani Segnali perché: fornisce una panoramica sull’arte, attraverso spiegazioni e illustra possibili laboratori
È segnalato per: counselor, genitori, educatori, insegnanti e a tutti quelli a cui piace l’arte
Ho scelto questa mia foto perché: a me le nuvole piacciono un sacco… a volte mi metto ad osservare e cerco di vedere se ci sono forme… altre volte mi sembrano dei ciuffi di panna e alle volte delle pennellate… mi piacciono perché mi fanno viaggiare con il cuore, come l’arte.
Sandra Isolini
fonte: Arka Associazione
KEEP READINGCome stare calmi quando si presentano imprevisti nella vita di tutti i giorni?
Lo abbiamo chiesto a 7 personaggi famosi nel loro settore.
“Ricordo a me stessa che tutto accade per una ragione, quindi mi prendo un po’ di tempo per riflettere (spesso prendo un giorno o due di pausa dal lavoro). Poi torno alla vita di tutti i giorni. Tutto ciò che è accaduto nella mia vita, anche di inaspettato, mi ha fatto diventare una persona migliore. “
—Amber Anderson, co-fondatore e responsabile della strategia di Tote + Pears
“Il cambiamento fa parte della vita e degli affari, ma puoi gestirlo grazie al tuo atteggiamento. Se ti agiti e perdi la calma quando accade qualcosa di inaspettato nella tua vita potresti perdere un’opportunità di miglioramento. Affrontare un evento negativo o inaspettato può risvegliare la tua forza interiore, la tua forza di volontà e la tua autodisciplina, e può portare al successo e al miglioramento.”
—Vikas Khorana, co-fondatrice e Chief Technology Officer di Ntooitive
“Mi ritiro nella natura. La calma e la quiete sono il diversivo perfetto. Mi permettono di concentrarmi e riorganizzarmi per affrontare eventuali problemi imprevisti.”
—Ala Isham, creatrice del marchio femminile di lusso Ala von Auersperg
“Quando si presentano situazioni nuove e soprattutto inaspettate cerco di non reagire di impulso, poiché tenderei ad essere emotiva e miope, invece mi concedo un po ‘di tempo per riflettere, soprattutto di notte. Di solito mi calmo e inizio a vedere le cose da diverse prospettive, il che mi porta a decisioni più ragionevoli e appropriate.”
—Yuko Kaifu, presidente della Japan House di Los Angeles
“L’esperienza è il miglior insegnante in questi casi. Con l’esperienza ti rendi conto che non tutto va secondo i piani. Gli imprevisti fanno parte del gioco e li devi affrontare. Questa consapevolezza mi aiuta a mantenere la calma in ogni momento.”
—Nishant Shah, fondatore e CEO di BannerBuzz
“Ricordo il mio primo anno al college, quando stavo andando fuori di testa per un esame molto tosto e uno dei miei coinquilini mi disse: “Rispetto a tutta la tua vita, questo non significherà nulla !” E quando pensi davvero a come è il mondo che affronti ogni giorno – e in che modo le persone che hanno molte meno risorse di noi lo affrontano ogni giorno – questo può aiutarti a rimanere calmo.”
– Deb Waterman Johns, co-fondatore e direttore creativo di borse SCOUT
“La pratica di meditazione quotidiana mi è di grande aiuto quando accade qualcosa di inaspettato. Il vantaggio di meditare ogni giorno è che ho imparato a riconoscere il mio stato d’animo in qualsiasi momento della mia giornata, quindi quando si presenta un imprevisto, riesco a guardarmi dentro ed entrare in uno stato positivo.”
—Michelle Sun, fondatrice e CEO della First Code Academy
Fonte articolo: numero di settembre / ottobre 2019 della rivista SUCCESSO .
KEEP READINGNel cuore di ciascun essere umano risiedono due dee; ognuno di noi nutre un amore profondo per queste entità eccelse.
Ma c’è un segreto che ancora non conosci, ed ora te lo dirò.
Anche se le ami entrambe, dovrai concentrare le tue attenzioni su una di loro in particolare: è la Dea della Sapienza, e il suo nome è Sarasvati. Seguila, amala, abbi per lei mille cure.
L’altra dea si chiama Lakshmi; è la Dea dell’Agiatezza.
Se tu avrai più riguardo per Sarasvati, Lakshmi impazzirà di gelosia e ti colmerà di attenzioni. Quanto più ti interesserai alla dea della sapienza, tanto più la dea della ricchezza si interesserà a te.
Ti seguirà dovunque andrai e non ti lascerà mai, e la ricchezza che desideri sarà tua per sempre.
Abbondanza è la normale condizione dell’universo, retto da regole atte a garantire a tutti agio e ricchezza.
Ogni uomo ha diritto alla felicità, al benessere e alla piena realizzazione di sé, ed ogni uomo può ottenere ciò che desidera semplicemente prendendo coscienza delle leggi del mondo.
Il cosmo trae origine dall’infinito campo del possibile, affinché un’idea si trasformi in realtà occorre cioè l’intervento della volontà umana: basta quindi un programma basato su semplici acquisizioni quotidiane per concretizzare i propri desideri, realizzando se stessi in piena armonia, e non in conflitto, con tutto il creato.
Deepak Chopra
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