Arte per crescere

Agosto 29, 2020 |by | 0 Comments | Benessere, counseling, Crescita personale, formazione | , , , ,

Un toccasana…

L’arte per me è sempre stata una grande risorsa, un toccasana. Mi ha calmata in momenti di tensione, mi ha fatto esprimere quando le parole non uscivano e mi ha fatto respirare quando mancava l’aria, portandomi in mondi fantastici. Il disegno mi ha accompagnato a lungo nella mia crescita personale.

In generale, mi piace provare, toccare con mano, sperimentare varie cose costruendo, usando materiali. C’è un fluire tra la materia e me e divento un tutt’uno con quel materiale, mi immergo in quel momento totalmente, con tutti i sensi e non è detto che il risultato sia “un’opera” e poco mi importa.  

Un percorso interno…

È proprio tutto il viaggio che faccio, passando da uno stato all’altro, perdermi per poi ritrovarmi, osservando, permettendomi di stare nel processo, apprezzando ogni momento e alla fine sentirmi rilassata, in equilibrio con me e con ciò che mi sta attorno.

Prima di tutto il viaggio lo faccio per me, una mia ricerca, non “creo” per far vedere agli altri. Per anni non ho detto che disegnavo, poi pian piano ho iniziato a condividere e a mostrare qualcosa.  È principalmente un mio percorso interno, la mia “cura” e per questo per me l’arte è una risorsa.

Espressione artistica…

Al di là della mia passione, mi piace leggere molto sulla creatività e sull’espressione creativa. Ho spaziato molto come crescita personale alla scoperta di varie modalità di essere creativi: la maschera neutra nel teatro, il percorso di clown, entrambi forme di espressione “artistica corporea”. Successivamente pittura e poesia, passando per il collage e i mandala. Ho anche partecipato a corsi di djembé e mi sono costruita il mio tamburo sciamanico. L’arte per me è tutto ciò che emoziona, ciò che aiuta a crescere e ciò che amplia la visione.

Effetto WOW…

Negli anni ho avuto la possibilità di fare volontariato con bambini, adolescenti e anche adulti e ho potuto condurre piccoli laboratori esperienziali creativi o, all’interno degli incontri individuali, piccoli momenti di espressione di sé attraverso il colore o altre forme creative. Mi meraviglia sempre l’effetto che questa modalità ha sulle persone, come una persona che è trattenuta nel parlare in gruppo, attraverso il disegno o le metafore riesce ad aprirsi e raccontare le sue idee. Vedere questo processo di crescita nelle persone, mi stupisce sempre e le loro “creazioni” diventano per me opere inestimabili proprio perché osservo con curiosità il processo che hanno attivato, le riflessioni che sono emerse dentro loro e che mi fanno sempre l’effetto WOW!!!

Gratitudine…

Provo infinita gratitudine per me che continuo a ricercare modi per praticare questa mia passione e sono grata anche alle persone che mi fanno entrare nei loro mondi. Questo mio essere curiosa e ricercatrice mi ha portato ad aprirmi sempre di più, a essere disponibile alle relazioni, a condividere la bellezza, a cambiare punti di vista e ad ampliare il mio modo di vedere e crescere.

Libri…

Nella mia ricerca ho trovato questo libro e mi è piaciuto molto perché affronta l’arte in modo diverso, cioè attraverso delle parole chiave, partendo dal mondo contemporaneo. Quindi diventa un vero e proprio viaggio, che tocca vari movimenti, protagonisti, simboli e rappresentazioni in veste teorica; le tante illustrazioni rendono il viaggio leggero e i laboratori esperienziali citati diventano un qualcosa di pratico da utilizzare sia per se stessi e anche con le altre persone.

Un libro che può essere letto consecutivamente e sfogliato per estrapolare solo la parola di interesse. Il fatto che ci siano anche tante foto di laboratori di bambini lo rende pratico e concreto anche per genitori e professionisti che lavorano con bambini.

All’inizio ho letto solo alcune parole, poi, siccome lo trovavo veramente molto ben fatto, l’ho letto tutto. Mi ha dato molti spunti per alcuni laboratori e mi ha fatto venire anche altre idee adattando le proposte lette. Ho anche potuto riflettere su alcuni concetti e idee che gli autori presentavano e confrontarli con le mie riflessioni.

Questo libro mi ha dato molto, ho apprezzato la professionalità degli autori che hanno prodotto un testo stimolante su più piani. Lo consiglio veramente a chi è appassionato di “arte” e che la usa nella propria professione.

ARTE PER CRESCERE. Paola Ciarcià e Marco Dallari, Edizioni Artebambini, 2016.

 È segnalato in ArKani Segnali perché: fornisce una panoramica sull’arte, attraverso spiegazioni e illustra possibili laboratori

È segnalato per: counselor, genitori, educatori, insegnanti e a tutti quelli a cui piace l’arte

Ho scelto questa mia foto perché: a me le nuvole piacciono un sacco… a volte mi metto ad osservare e cerco di vedere se ci sono forme… altre volte mi sembrano dei ciuffi di panna e alle volte delle pennellate… mi piacciono perché mi fanno viaggiare con il cuore, come l’arte.

Sandra Isolini

fonte: Arka Associazione

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La scienza della negoziazione

Aprile 28, 2020 |by | 0 Comments | counseling, Crescita personale

Qualche tempo fa sono venuti ad abitare nel mio palazzo dei nuovi vicini: mamma e papà quarantenni, un ragazzino di una decina d’anni e un cane, un pastore abruzzese decisamente grande, anche se dalla vitalità e dal suo entusiasmo sembra ancora abbastanza giovane. Una famigliola tranquilla, persone gentili, con cui ci si saluta con cordialità se ci si incontra in portineria o in cortile.

Tutto perfetto. Salvo il fatto che lasciano spesso il cane da solo in casa, con la finestra aperta sul balcone: basta un minimo movimento in cortile, che lui si affaccia e incomincia ad abbaiare. Qualcuno scende a buttare l’immondizia, lui abbaia. Qualcuno va a prendere la macchina nel box, lui abbaia. C’è un trasloco e i traslocatori stanno tutto il giorno in cortile a mettere mobili sul camion: lui abbaia tutto il giorno.

All’inizio mi dispiaceva per il cane: me lo immagino costantemente in ansia, perché per natura fa la guardia e ogni movimento in cortile per lui è una minaccia. Poi piano piano il dispiacere si è trasformato in fastidio e quindi in rabbia. Naturalmente non verso il cane, bensì verso i cosiddetti padroni, cioè gli umani che dovrebbero occuparsene, perché lo lasciano solo tutto il giorno, perché lo lasciano in una condizione (io credo) di costante ansia, perché non si preoccupano che il continuo abbaiare di un cane possa creare disturbo ai vicini, trattandosi di fatto di “un’invasione acustica”.

Siccome sono una persona gentile ho cercato una soluzione creativa, provando ad evitare le lettere di reclamo, le segnalazioni all’amministratore del condominio o altre forme di intervento più o meno aggressive. Purtroppo ho esitato un po’ troppo e quindi il rimanere ancora del tempo in quella situazione sgradevole l’ha resa sempre più un’ossessione: bastava che il cane abbaiasse anche solo una volta, che il mio umore ne risentiva, diventavo nervosa e insofferente, ero in casa mia e ci stavo a disagio, mi sentivo impotente e incastrata in una situazione senza via di uscita. Mi sentivo in ostaggio.

Per fortuna mi è venuto da usare proprio questa parola, “ostaggio”, e questo mi ha dato lo spunto per uscire dal tunnel in cui mi ero cacciata. Sì perché mi è tornato in mente il libro di George Kohlrieser “La scienza della negoziazione. Come gestire i conflitti e avere successo (nella vita e nel lavoro)” che ho letto alcuni anni fa e mi si è subito aperto uno spiraglio.

George Kohlrieser è uno psicologo clinico e organizzativo di fama mondiale, si occupa di gestione di conflitti e ha grande esperienza nella gestione della violenza e nella negoziazione degli ostaggi. In questo suo libro si rivolge a tutti, professionisti e persone comuni, a chi ha conflitti sul lavoro, in famiglia e nella vita privata, a chi evita i conflitti e a chi “se li va a cercare”; il filo conduttore è che se siamo in una situazione conflittuale, con noi stessi o con qualcun altro, siamo sempre ostaggi: di emozioni che non sappiamo comprendere, di paure e insicurezze, vittime delle nostre incapacità relazionali.

Kohlrieser mette a disposizione la sua esperienza di negoziatore, anche con molti esempi tratti dalla sua carriera professionale, e offre delle istruzioni operative per affrontare i conflitti, per superare lo statusdi vittima della situazione e riprendere in mano efficacemente la propria vita.

Gli strumenti che utilizza hanno a che fare con la nostra intelligenza emotiva e con la nostra competenza comunicativa: saper riconoscere e accogliere le nostre emozioni, saper creare un legame emotivo con l’altra parte nel conflitto, sapere ascoltare e stare nel dialogo.

Attraverso l’empatia, sia verso se stessi che verso gli altri, e grazie all’ascolto attivo e alla comunicazione autentica, è possibile entrare nei conflitti in maniera costruttiva, renderli “maneggiabili” e gestirli efficacemente. In buona sostanza: liberare quella parte di noi in ostaggio della situazione sgradevole.

Tornando al cane che abbaia in balcone: sono andata a rileggermi le parti salienti de “La scienza della negoziazione” e ho provato a empatizzare con i miei vicini, me li sono immaginati incapaci di gestire un cane in questa situazione (cane sempre in allerta, vita condominiale), ho pensato che possano non sapere che il cane abbaia spesso, oppure esserne consapevoli ed essere a disagio nel non sapere cosa fare… e ho trovato la soluzione.

Invece di arrabbiarmi, litigare, denunciarli all’amministratore, ho pensato di invitarli a bere un aperitivo nel bar sotto casa, di raccontare le mie preoccupazioni per il loro cane e anche i miei fastidi, le mie rabbie; ho pensato di parlare loro di un’amica che si occupa di educazione cinofila, di dir loro che anche con gli animali si può entrare in empatia, si può imparare a entrare in relazione e a riconoscerne i bisogni, anche con gli animali si può imparare a dialogare.

Aspetto l’occasione buona per invitarli all’aperitivo, eppure già solo questi pensieri mi hanno fatto stare meglio. In effetti, se possiamo dialogare con gli animali, forse possiamo imparare a farlo anche con gli umani.

LA SCIENZA DELLA NEGOZIAZIONE.Come gestire i conflitti e avere successo (nella vita e nel lavoro)  di George Kohlrieser, Sperling & Kupfer Editori, 2011

È segnalato in ArKani segnali perché:imparare a stare nei conflitti con autenticità ed empatia ci rende liberi

È segnalato per: tutte/i

Fonte: Arka Associazione

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